PsicoVoce – Primo appuntamento e Balbuzie

Correva l’anno 1999, avevo 15 anni, era piena estate ed avevo preso appuntamento con la ragazza più carina del mio quartiere. Inutile dirvi che l’ansia era alle stelle e che avevo i nervi a fior di pelle. Mi vestii bene (bene per modo di dire, erano gli anni ’90 e la moda non era proprio il massimo), presi il mio motorino, uno scarabeo grigio, rampa del garage, e via, in pochissimo tempo arrivai sotto casa sua. Il programma era piuttosto semplice, una gelato e poi una passeggiata al parco dietro casa. Ebbene, quello fu il mio primo e vero appuntamento.
Come andò a finire? Un fallimento totale.
Ero imbarazzatissimo, agitato, non sapevo cosa dire, quali argomenti trattare e, ovviamente, la balbuzie prese letteralmente il sopravvento. Non credo che ci fu giorno in cui mi bloccai di più. Ad ogni sua domanda i secondi trascorsi ad incepparmi sembravano ore, il viso diventava rosso (o perlomeno sentivo la tipica sensazione di calore sulle guance), insomma, in tre ore avrò detto sì e no due parole. E dette pure male.
Passarono i giorni, le settimane, i mesi, gli anni. E nonostante il tempo trascorso, la frase ricorrente nella mia testa era sempre la stessa: “Se non avessi balbettato avrei detto. Se non mi fossi inceppato, avrei fatto.”
Fantasticavo sulle mie fantomatiche doti oratorie se non avessi sofferto di balbuzie. Mi immaginavo che se a quell’appuntamento io avessi parlato bene, mi ci sarei fidanzato e saremmo stati felici ed innamorati.
Bene, cambiamo linea temporale.
Correva l’anno 2005, avevo 21 anni, Il progetto PsicoVoce era solo una lontana idea nella mia testa, ma perlomeno ero riuscito a superare la balbuzie. Mi sentivo un gigante. Potevo dire tutto ciò che volevo, quando lo volevo. Ogni fibra del mio corpo fremeva di vita. Tutto ciò che avevo sognato fin da bambino era diventato finalmente realtà. A quei tempi conobbi un’altra ragazza. Appuntamento. Cena insieme. Stavolta mi vestii meglio. Macchina, rampa del garage e via.
Come andò a finire stavolta? Secondo fallimento totale! Non per via della balbuzie, per carità, parlai benissimo senza bloccarmi nemmeno mezza volta. Allora, cosa successe?
Beh, mi resi conto che la balbuzie, in fondo, non era l’unico problema. Non sapevo cosa dire e come dirlo. Insomma, la balbuzie mi aveva fregato ben due volte. La prima volta quando non riuscivo proprio a parlare e la seconda volta perché non mi aveva permesso di sviluppare, negli anni, un linguaggio comune e normale. Nonostante il non-bloccarmi facevo difficoltà ad essere interessante mentre parlavo, facevo difficoltà a costruire un discorso, a trovare i tempi giusti, ad essere in qualche modo teatrale e farmi ascoltare con piacere. 

La comunicazione è il fulcro delle relazioni umane, ma se non riesci ad esprimere il tuo potenziale attraverso le parole, la strada sarà sempre in salita. 

Dobbiamo studiare, leggere, esercitarci a discutere di tutto e di più davanti allo specchio, registrare la propria voce ed ascoltarci, parlare il più possibile con i nostri genitori, con i nostri amici, anche da soli. Perché senza una buona comunicazione, anche se abbiamo superato la balbuzie e non ci blocchiamo più, rimarremo sempre dei balbuzienti. 

Il corso di PsicoVoce non è solo un mezzo per superare la balbuzie, per non incepparti più, è come un macrocosmo dove potrai capire, studiare, esercitarti, affrontare e intraprendere una scalata verso un nuovo modo di parlare e una nuova maniera di porti di fronte alla tua vita. La tua vita. E di nessun altro.

No Comments

Post A Comment